lunedì 30 giugno 2008

Aridatemi la bici!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!


Non è proprio la mia vecchia bici quella nella foto, ma le somiglia molto.
Qualche giorno fa' sono uscita con la mia vecchia Maino e l'ho appoggiata per qualche minuto al muro del Cimitero degli Inglesi.
Mentre la lasciavo incustodita e senza lucchetto, ho osservato la ruggine che punteggiava la vernice del telaio, il sellino squartato, i cerchioni malandati. Appoggiandola a quel muro altrettanto "dèlabré" qualcosa nella mia testa mi ha detto che proprio stonava in quel luogo: una vocina mi ha bisbibliato che non l'avrei ritrovata.... ed infatti, al mio ritorno era sparita.

La tenevo a bella posta così scassata, senza riverniciarla o ripulirla dalla patina del tempo, proprio per disincentivare qualsiasi malintenzionato, ma forse non avevo calcolato che agli occhi degli intenditori quello era un oggetto prelibato: aveva 35 anni, modello Old America, tutta originale.

Da quel momento è cominciata la mia ricerca per qualcosa che avesse le stesse prestazioni: leggerezza di telaio, pedalata lunga, agilità...
Ne ho provate tre, ma nessuna mi soddisfa. Sono tuttora a piedi e cerco disperatamente la mia vecchia bici in tutti i mucchi di velocipedi abbandonati alle rastrelliere dei condomini.

Aridatemi la mia bici!!!!!!!!!!!!!!!

domenica 15 giugno 2008

Report da Malta

Ormai è passato più di un mese dal mio rientro da Malta... ricordate vi avevo promesso di raccontarvi il mio viaggio?

A dire il vero è stata proprio una scappata nell'arco di 48 ore.
Volo Ryanair da Pisa al costo di di due pizze.
Luqa, l'aeroporto di Malta è a pochi chilometri da Valletta.
Si prende un autobus pubblico e con poco più di un euro si fa il giro di mezza isola, fino ad arrivare alla capitale.






Malta dall'inizio del 2008 è entrata nell'area della moneta comune: speriamo che non sprofondino nella miseria anche loro.
Comunque i loro Euro (non mi piace Euri), sono davvero belli, con la Croce ad otto punte sul lato che identifica lo stato di appartenenza.

Ecco il retro della moneta da 2 Euro.










Sulla strada verso la co-cattedrale mi sono trovata sommersa da una fiumana di pensionati scaricati da grosse navi da crociera alla fonda nel porto di Valletta.
Una marea di flaccidi tedeschi, inglesi ed americani, trasudanti würstel ed hamburger. E qui si vede il livello qualitativo del turismo, che invade la nostra ex bella Europa.
Persone prive della minima cultura, rumorose ed irrispettose dei luoghi che visitano, vestite in modo sciatto, con abiti sintetici colore "singhiozzo di pesce", scarpe di foggia grossolana, al seguito di guide locali altrettanto rumorose e mestieranti




Il viaggio aveva il solo scopo di rivedere il dipinto di Caravaggio, che avevo avuto la fortuna di ammirare a Firenze nel 1995.
Con grande concentrazione ed emozione mi sono messa in fila, ho comperato il biglietto e sono entrata nella co-cattedrale.
Le decorazioni all'interno sono così ricche e ridondanti che mi sono sentita smarrita.
Ho cercato di seguire le informazioni della mia audioguida, sono entrata nella cappella della "langue de castille" ma poi ho saltato tutto e mi sono avviata, stordita, quasi barcollante, verso il luogo dove è conservato il dipinto.

Se nella cattedrale ero frastornata, nella sacrestia sono rimasta pietrificata: lo stupore e lo stranimento sono diventati dolore dell'anima.

Non ci sono parole per descrivere l'esplosione di quel sentire sconosciuto.
Il dipinto è di una drammaticità sconvolgente, la rappresentazione della scena intensa ed intima, trafitta dalla luce che prorompe dal buio dell'orrore di tale violenza che annienta l'anima ed offusca la mente.

Forse questa è l'emozione provata da Stendhal durante il suo viaggio in Italia, che ha poi dato il nome alla sindrome di chi si sente sperduto davanti ad un'opera d'arte di particolare bellezza.
Non so quanto tempo sono rimasta ferma davanti all'enorme dipinto, ma so per certo che ho dovuto far forza sulla mia volontà per distaccarmene. Credo di essere uscita solo perchè mi sono ripromessa di tornare ancora a vederlo.




Poi mi sono messa a bighellonare su e giù per le viuzze della capitale: ad ogni angolo c'è una chiesa, un tabernacolo, una statuina di santo, una cappella.
Qualcuno mi ha parlato di 365 chiese, una per ogni giorno dell'anno: non so se nella sola Valletta o in tutta l'isola, so solo che osservando il panorama dall'alto, si scorge una selva di campanili...
Ma io ho preferito infilarmi in questa antica drogheria- erboristeria.
Ho fatto incetta di spezie di ogni colore e profumo, un vero sballo in valigia.






Altra realtà sono le fortificazioni: l'isola è un'unica fortezza.



Se penso che tutto è stato fatto per arginare l'invasione dei mori (i musulmani di allora...)



In effetti ci sono riusciti per alcuni secoli, ma ora.... chi li ferma più???






Il secondo giorno, visto che mi rimaneva uno scampolo di tempo sono andata a visitare uno dei
tanti siti preistorici che costellano l'isola.
Si tratta di testimonianze molto anteriori a Stonhenge.Ma poiché tutto il mondo è paese, su due siti che volevo visitare, solo uno era accessibile.
Durata della visita circa venti minuti, tempo di percorrenza per arrivare quaranta minuti, tempo di attesa per il bus di ritorno: un'ora e quarantacinque minuti.




Conclusione:




se volete visitare Malta, armatevi di

pazienza con i mezzi pubblici.







Se poi volete fare il bagno, attenti alle meduse!!!!








Comunque, Malta è un'esperienza da provare,
saluti e buon
Laviniaparty

























































































































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No sole, no maglia



No sole, no WWKinPD.

Ci eravamo lasciati con l'appuntamento al Parco dell'area Pettini per celebrare insieme il WWKiPD all'aria aperta.

Purtroppo, il clima monsonico dell'Italia ci ha mandato tutto all'aria, anzi all'acqua.


Abbiamo avuto pioggia torrenziale fino a metà pomeriggio, poi un forte vento ha scacciato le nubi.




Impossibile camminare sui prati del parco per via dell'erba fradicia, impossibile stare da qualche parte per via del vento, e quindi siamo tutti rimasti a casa.


Sarà per l'anno prossimo, con l'augurio che il cielo sia azzurro e blu come i colori di questo scialle di mia creazione

Un saluto



















giovedì 12 giugno 2008

La spesa con stile





Oggi vi invito a fare la spesa: non importa se al mercato rionale, al supermercato o al negozio sotto casa.
Mi riferisco soprattutto all'acquisto di frutta e verdura.
Innanzitutto bisogna rispettare il nostro turno. In Italia non esiste il senso civico di mettersi in fila. E' una mancanza di rispetto per il prossimo.
Gli anglosassoni si mettono in fila anche per sternutire, gli spagnoli chiedono sempre chi è l'ultimo della fila, noi facciamo i furbi, con manovre laterali e sorpassi incivili.
Davanti ai banchi faremo attenzione ad indirizzare le nostra scelta su prodotti di stagione: sono più gustosi perchè maturati senza forzature e più economici.
Osserviamo i prodotti che ci interessano e scegliamoli prima con gli occhi.
Ove possibile usiamo i guanti.
Evitiamo di palpare i prodotti, rischiando di danneggiarli.
Riflettiamo sul fatto che a noi non piacerebbe comprare ciò che altri hanno scartato.


Non è civile tastare la frutta o la verdura con le mani per controllarne lo stato di maturazione o l'integrità e poi lasciarla agli altri.
I prodotti si rovinano ed il commerciante - che non è fesso - mette già nel prezzo il costo dei prodotti palpeggiate ed ammaccati da casalinghe scostumate.
Ricordiamoci che esistono anche gli altri ed impariamo a rispettare il prossimo.
Vi ho invitato a queste riflessioni perchè anche da questa piccola e per molti insignificante azione possiamo contribuire a migliorare il rapporto con gli altri e quindi con il mondo.
Buona notte
Lavinia







martedì 10 giugno 2008

Il giorno in cui tutti fanno la maglia

Oggi vi invito al World Wide Knit in Public Day. E' il giorno dell'anno in cui tutti gli amanti del filo di lana, cotone, misto, tinta unita o fantasia, si riuniscono in un luogo concordato e si scatenano con le loro creazioni.

Ci sono le esperte, ma anche gli esperti - sì perchè ci sono anche molti uomini - che sferruzzano o uncinettano rapidi, e ci sono i neofiti e gli imbranati che si ingarbugliano dita, crochet ed occhiali in un groviglio indistricabile.




Ci sono quelli che sferruzzano alla nordica, tenendo entrambi i ferri distanti dal corpo, ed i patiti dello stile italiano, con il ferro destro sotto l'ascella.
Il modo più buffo è quello degli orientali che usano bastoncini a due punte, rigorosamente in bambù, tenendono uno sopra l'avambraccio. Guardate un po' questa "orientale incontrata e fotografata in treno..








Tutti comunque si divertono e si scambiano informazioni utili. Si tratta di un simpatico e curioso modo di comunicare e di liberare gli aneliti artistici, di una folata di creatività che sconfina in un generale brain storming all'aperto, in cui tutti si sentono importanti, anche se non sono dei provetti.

C'è chi mostra un giaccone avviato con il numero di ferri piccolo, per cui l'oggetto sta in piedi da solo, e chi mostra l'abbozzo di una sciarpa, devorée, non per l'effetto del punto voluto, ma per colpa delle tarme che nel frattempo si sono date da fare.



C'è anche la super esperta che mostra con malcelato orgoglio l'ultimo capolavoro creato con nuances di filati tono su tono, in magici contrasti dall'effetto straordinario.



L'anno scorso ho portato anch'io una mia magia: uno scialle di ca. 3 metri di apertura (frange incluse), ottenuto con ca. 120 diverse tonalità di filato.

Noi ci troviamo il 14 giugno dalle ore 16 in poi a Firenze nel Parco dell'area Pettini, in Via Faentina, vicino al Teatro dei burattini per divertirci insieme.
Vi aspetto anche con i vostri bambini, c'è spazio per sedersi e sdraiarsi sull'erba, divertendoci a comunicare...
Vi aspetto numerosi ed attivi,
Ciao Lavinia