martedì 25 ottobre 2011

Chi ha perso Lalo??


Questo post è una sorta di appello in rete. Un bel giorno, all'inizio di maggio 2011, durante un cambio di treno a Livorno, ho trovato, appoggiato su un tavolinetto di servizio in una normalissima carrozza di 2 classe, lo spartito della Symphonie Espagnole di Eduard Lalo, per violino ed orchestra. Da quel giorno ho lanciato appelli a destra e manca ma finora, questi fogli sono ancora in mio possesso.
Non ho detto, e mi è difficile tradurre in parole,  della mia emozione, da viscerale appassionata di musica,  del mio stupore nel vedere, proprio accanto al sedile che mi ero scelta (oppure qualcuno o qualcosa mi aveva instradata in quella carrozza?) aperto e disposto allo studio lo spartito di un brano musicale che tanto amo.
Questi fogli sono usurati dalla lunga consultazione ed utilizzo. Sono contrassegnati da molte annotazioni, per me assolutamente incomprensibili. Sono sicura che il legittimo titolare di questo cimelio sia dispiaciuto ed amareggiato per la perdita.
Faccio appello a tutti per aiutarmi a rintracciare questo sbadato musicista, musicologo, musicomane.
Ho una certa idea di come siano andate le cose: il "nostro" è salito in treno a Firenze ed ha cominciato a consultare la partitura. Poi è stato preso da un abbiocco  ed ha appoggiato a lato del suo sedile la partitura, per schiacciare un sonnellino. Arrivato a Livorno, si è svegliato di soprassalto ed è frettolosamente sceso dal treno, abbandonando il fascicolo.
Sono mesi che mi porto appresso questi fogli, prima o poi riuscirò nel mio intento.

sabato 27 febbraio 2010

Riflessioni con Morante


Il capo del Governo si macchiò ripetutamente durante la sua carriera di
delitti che, al cospetto di un popolo onesto, gli avrebbero meritato la
condanna, la vergogna e la privazione di ogni autorità di governo. Perché
il popolo tollerò e addirittura applaudì questi crimini? Una parte per
insensibilità morale, una parte per astuzia, una parte per interesse e
tornaconto personale. La maggioranza si rendeva naturalmente conto delle
sue attività criminali, ma preferiva dare il suo voto al forte piuttosto
che al giusto. Purtroppo il popolo italiano, se deve scegliere tra il
dovere e il tornaconto, pur conoscendo quale sarebbe il suo dovere, sceglie
sempre il tornaconto.
Così un uomo mediocre, grossolano, di eloquenza volgare ma di facile
effetto, è un perfetto esemplare dei suoi contemporanei. Presso un popolo
onesto, sarebbe stato tutt'al più il leader di un partito di modesto
seguito, un personaggio un po' ridicolo per le sue maniere, i suoi
atteggiamenti, le sue manie di grandezza, offensivo per il buon senso della
gente e causa del suo stile enfatico e impudico. In Italia è diventato il
capo del governo. Ed è difficile trovare un più completo esempio italiano.
Ammiratore della forza, venale, corruttibile e corrotto, cattolico senza
credere in Dio, presuntuoso, vanitoso, fintamente bonario, buon padre di
famiglia ma con numerose amanti, si serve di coloro che disprezza, si
circonda di disonesti, di bugiardi, di inetti, di profittatori; mimo abile,
e tale da fare effetto su un pubblico volgare, ma, come ogni mimo, senza un
proprio carattere, si immagina sempre di essere il personaggio che vuole
rappresentare."


questo testo del 1945 è di Elsa Morante e si riferisce a Mussolini....... maliziosi!! a chi avete pensato??


agli Italiani - per fortuna non a tutti - piace la coca-cola, il caffè delle crociere, il biscotto del mulino, il grande fratello, il grande manzo, la monaca di Monza, il manichino Bocelli con la vocina da gattino schiacciato nella porticina, il principe miliardario, figo, cantante dalla "evve" moscia, il calciatore velinato, la velina calciatorata, la ifigonia politicizzata, insomma, tutto che fa' markètting (giovane derivato delle markette).
Agli italiani piace tutto ciò che è facile, servito sul vassoio del piccolo schermo.
Sono passati i bei tempi bui e tenebrosi dei Borgia, che hanno generato geni come Michelangelo ecc. (v. Orson Wells ne "Il terzo uomo").
Oggi, l'italiano medio non vuole "pensieri", come il pilota automatico che portano una spanna sotto l'ombelico: si affidano in toto alla televisione, alla pubblicità, alle cose già pronte, facili, ai consigli per gli acquisti, ai moderni Dulcamara imbonitori di piazza, venditori di merendine, personaggi fasulli, liftati, incapaci di mostrare il proprio vero volto, sempre in maschera, forniti di dentatura ipermetrica, superdota, come gli squali.
Dove è finito il nostro amor proprio, la nostra dignità???


martedì 22 luglio 2008

Si sa che la gente....




da' buoni consigli se non può dare il cattivo esempio.. parole di Fabrizio de Andre', che anche se non mi piace, aveva ragione.


C'è una signora - di cui non farò il nome per non farle pubblicità immeritata - che non perde occasione di distribuire le sue ricette di bon ton casereccio: come ci si comporta con il telefonino, come si fa' questo, come non si fa' quello, come ci si deve vestire eccetera.

P a r l a m o l t o l e n t a m e n t e perché fa' chic, ed impartisce consigli su riviste, quotidiani, media di ogni genere.


Ama apparire in televisione (spesso anche da Chiambretti): abbigliamento sciatto, viso inespressivo, ma - soprattutto - capelli incolti e con quattro centimetri di ricrescita grigia.

Mi chiedo quanto tosta sia la faccia di questa persona, che a differenza di quanto recitato da de Andrè, distribuisce buoni consigli mentre da' un pessimo esempio.

Questa Madame Je-sais-tout come prima cosa dovrebbe fare una bella seduta dal parrucchiere, poi - con i lauti compensi percepiti con le sue bislacche consulenze - comperarsi degli abiti un po' più attuali, fare un corso di logopedia per imparare a parlare come un essere normale e non come un bradipo, ed infine, a mio modesto avviso, cambiare mestiere.





Saluti, Madame

Grand Chic,
Lavinia non ti inviterà mai al suo party





giovedì 17 luglio 2008

Today.. is a nice day...



"Good Morning Madame, today is a nice day",


con queste parole mi salutò - una mattina di fine maggio - il sikh di guardia all'ingresso dell'Hotel mentre mi apriva la porta del taxi.


Era un signore dal volto luminoso, con il capo incoronato da un turbante di colore vivace, tipico della sua gente, di modi garbati e discreti, come si addice a chi riceve o saluta gli ospiti di un albergo internazionale.


A dire il vero, per noi occidentali quello non sembrava proprio un giorno bello, a nice day: il cielo era coperto e l'aria, alle 8 di mattina, era ancora "frescolina". Ma ai suoi occhi il day era nice, perché - vista la latitudine di Singapore - teatro della scena, una giornata con il cielo coperto concedeva un po' di tregua dal solleone che vi impera 12 mesi all'anno.


Questo fatto è successo quasi vent'anni orsono, ma non ho mai dimenticato il senso della frase di quell'uomo saggio.


Visti i cambiamenti climatici che stiamo subendo sulla nostra pelle, penso che anche noi presto, considereremo una giornata con il cielo coperto, una bella giornata, un momento di pausa nel caldo che ci sta sempre più opprimendo.


Probabilmente, anche i metereologi adegueranno le loro informazioni meteo, considerando "bel tempo" un periodo di pioggia o con il cielo nuvoloso.


Anche today - 17 luglio - is a nice day, il cielo è coperto e l'aria è più respirabile, e poi - metereologia a parte - per me oggi è comunque un giorno bello, è il mio compleanno, e con questo fanno 62.
Olè, happy birthday,
tanti Auguri Lavinia!


today is a nice day...............

lunedì 30 giugno 2008

Aridatemi la bici!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!


Non è proprio la mia vecchia bici quella nella foto, ma le somiglia molto.
Qualche giorno fa' sono uscita con la mia vecchia Maino e l'ho appoggiata per qualche minuto al muro del Cimitero degli Inglesi.
Mentre la lasciavo incustodita e senza lucchetto, ho osservato la ruggine che punteggiava la vernice del telaio, il sellino squartato, i cerchioni malandati. Appoggiandola a quel muro altrettanto "dèlabré" qualcosa nella mia testa mi ha detto che proprio stonava in quel luogo: una vocina mi ha bisbibliato che non l'avrei ritrovata.... ed infatti, al mio ritorno era sparita.

La tenevo a bella posta così scassata, senza riverniciarla o ripulirla dalla patina del tempo, proprio per disincentivare qualsiasi malintenzionato, ma forse non avevo calcolato che agli occhi degli intenditori quello era un oggetto prelibato: aveva 35 anni, modello Old America, tutta originale.

Da quel momento è cominciata la mia ricerca per qualcosa che avesse le stesse prestazioni: leggerezza di telaio, pedalata lunga, agilità...
Ne ho provate tre, ma nessuna mi soddisfa. Sono tuttora a piedi e cerco disperatamente la mia vecchia bici in tutti i mucchi di velocipedi abbandonati alle rastrelliere dei condomini.

Aridatemi la mia bici!!!!!!!!!!!!!!!

domenica 15 giugno 2008

Report da Malta

Ormai è passato più di un mese dal mio rientro da Malta... ricordate vi avevo promesso di raccontarvi il mio viaggio?

A dire il vero è stata proprio una scappata nell'arco di 48 ore.
Volo Ryanair da Pisa al costo di di due pizze.
Luqa, l'aeroporto di Malta è a pochi chilometri da Valletta.
Si prende un autobus pubblico e con poco più di un euro si fa il giro di mezza isola, fino ad arrivare alla capitale.






Malta dall'inizio del 2008 è entrata nell'area della moneta comune: speriamo che non sprofondino nella miseria anche loro.
Comunque i loro Euro (non mi piace Euri), sono davvero belli, con la Croce ad otto punte sul lato che identifica lo stato di appartenenza.

Ecco il retro della moneta da 2 Euro.










Sulla strada verso la co-cattedrale mi sono trovata sommersa da una fiumana di pensionati scaricati da grosse navi da crociera alla fonda nel porto di Valletta.
Una marea di flaccidi tedeschi, inglesi ed americani, trasudanti würstel ed hamburger. E qui si vede il livello qualitativo del turismo, che invade la nostra ex bella Europa.
Persone prive della minima cultura, rumorose ed irrispettose dei luoghi che visitano, vestite in modo sciatto, con abiti sintetici colore "singhiozzo di pesce", scarpe di foggia grossolana, al seguito di guide locali altrettanto rumorose e mestieranti




Il viaggio aveva il solo scopo di rivedere il dipinto di Caravaggio, che avevo avuto la fortuna di ammirare a Firenze nel 1995.
Con grande concentrazione ed emozione mi sono messa in fila, ho comperato il biglietto e sono entrata nella co-cattedrale.
Le decorazioni all'interno sono così ricche e ridondanti che mi sono sentita smarrita.
Ho cercato di seguire le informazioni della mia audioguida, sono entrata nella cappella della "langue de castille" ma poi ho saltato tutto e mi sono avviata, stordita, quasi barcollante, verso il luogo dove è conservato il dipinto.

Se nella cattedrale ero frastornata, nella sacrestia sono rimasta pietrificata: lo stupore e lo stranimento sono diventati dolore dell'anima.

Non ci sono parole per descrivere l'esplosione di quel sentire sconosciuto.
Il dipinto è di una drammaticità sconvolgente, la rappresentazione della scena intensa ed intima, trafitta dalla luce che prorompe dal buio dell'orrore di tale violenza che annienta l'anima ed offusca la mente.

Forse questa è l'emozione provata da Stendhal durante il suo viaggio in Italia, che ha poi dato il nome alla sindrome di chi si sente sperduto davanti ad un'opera d'arte di particolare bellezza.
Non so quanto tempo sono rimasta ferma davanti all'enorme dipinto, ma so per certo che ho dovuto far forza sulla mia volontà per distaccarmene. Credo di essere uscita solo perchè mi sono ripromessa di tornare ancora a vederlo.




Poi mi sono messa a bighellonare su e giù per le viuzze della capitale: ad ogni angolo c'è una chiesa, un tabernacolo, una statuina di santo, una cappella.
Qualcuno mi ha parlato di 365 chiese, una per ogni giorno dell'anno: non so se nella sola Valletta o in tutta l'isola, so solo che osservando il panorama dall'alto, si scorge una selva di campanili...
Ma io ho preferito infilarmi in questa antica drogheria- erboristeria.
Ho fatto incetta di spezie di ogni colore e profumo, un vero sballo in valigia.






Altra realtà sono le fortificazioni: l'isola è un'unica fortezza.



Se penso che tutto è stato fatto per arginare l'invasione dei mori (i musulmani di allora...)



In effetti ci sono riusciti per alcuni secoli, ma ora.... chi li ferma più???






Il secondo giorno, visto che mi rimaneva uno scampolo di tempo sono andata a visitare uno dei
tanti siti preistorici che costellano l'isola.
Si tratta di testimonianze molto anteriori a Stonhenge.Ma poiché tutto il mondo è paese, su due siti che volevo visitare, solo uno era accessibile.
Durata della visita circa venti minuti, tempo di percorrenza per arrivare quaranta minuti, tempo di attesa per il bus di ritorno: un'ora e quarantacinque minuti.




Conclusione:




se volete visitare Malta, armatevi di

pazienza con i mezzi pubblici.







Se poi volete fare il bagno, attenti alle meduse!!!!








Comunque, Malta è un'esperienza da provare,
saluti e buon
Laviniaparty

























































































































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No sole, no maglia



No sole, no WWKinPD.

Ci eravamo lasciati con l'appuntamento al Parco dell'area Pettini per celebrare insieme il WWKiPD all'aria aperta.

Purtroppo, il clima monsonico dell'Italia ci ha mandato tutto all'aria, anzi all'acqua.


Abbiamo avuto pioggia torrenziale fino a metà pomeriggio, poi un forte vento ha scacciato le nubi.




Impossibile camminare sui prati del parco per via dell'erba fradicia, impossibile stare da qualche parte per via del vento, e quindi siamo tutti rimasti a casa.


Sarà per l'anno prossimo, con l'augurio che il cielo sia azzurro e blu come i colori di questo scialle di mia creazione

Un saluto